La normativa in tema di importazione dei prodotti biologici dai Paesi Terzi prevede che per determinate categorie di prodotti provenienti da Paesi definiti "a rischio" gli organismi di controllo debbano svolgere dei controlli aggiuntivi prima di autorizzarne la commercializzazione in Italia.
La previsione di questi controlli aggiuntivi è stata introdotta dal Comitato di Produzione Biologica della Commissione europea, che ha approvato e reso applicabili dal 1° gennaio 2019 le "Linee guida Controlli aggiuntivi su prodotti importati da Paesi terzi a rischio elevato".
I Paesi individuati come a rischio sono Cina, Ucraina, Kazakhstan, Russia e Moldavia.
Tra i prodotti interessati dalle linee guida troviamo i cereali, i prodotti dell'industria molitoria, i semi e i frutti oleosi. Sono, infine, considerati prodotti a rischio anche le bacche di goji importate dalla Cina.
In sostanza, ogni organismo di controllo, dopo aver ricevuto una comunicazione preventiva di arrivo merce da parte di un importatore (vedi il decreto ministeriale n. 8283/2018), attiva l'esecuzione dei seguenti controlli:
· tracciabilità e identificazione di tutte le partite importate;
· verifica della documentazione presentata dall'importatore, che comprende:
- certificato di controllo per l'importazione di prodotti biologici nell'UE;
- documenti relativi alla dichiarazione doganale;
- documenti di trasporto;
- tracciabilità degli operatori e del prodotto (nomi, indirizzi e validità della certificazione di tutta la filiera);
· campionamento e analisi per verificare la presenza di residui di antiparassitari non ammessi per ogni partita importata.
Durante lo svolgimento dei controlli il prodotto dovrà essere tenuto segregato con totale divieto di commercializzazione dello stesso. Per garantire ciò, QCertificazioni emette dei provvedimenti di soppressione cautelativa del prodotto, che verranno revocati o trasformati in non conformità a seconda dell'esito dei controlli.
Qualora tutte le suddette verifiche diano esito conforme, l'organismo di controllo autorizza l'immissione dei prodotti sul mercato come biologici. Al contrario, nel caso in cui le analisi rivelino la presenza di p.a. non ammessi o emergano altre irregolarità, l'organismo di controllo avvia un'indagine con conseguente inserimento di una notifica nel sistema di informazione sull'agricoltura biologica della Commissione europea (Ofis).
In conclusione, il sistema di controlli aggiuntivi sui prodotti importati da Paesi terzi a rischio elevato introdotto dalla Commissione europea si configura come un ulteriore strumento di tutela del consumatore, che eleva ancor di più il grado di affidabilità dei prodotti biologici che arrivano sulle nostre tavole.
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