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Clorati: richiesta consulenza all' EFSA

Fonte: rivista Alimenti&Bevande n. 7/2015
Data: 01/09/2015


È stata richiesta una consulenza scientifica all’EFSA per assistere la Commissione e gli Stati membri nel riesame delle misure necessarie a limitare l'esposizione dei consumatori al clorato negli alimenti.
Il clorato presente negli alimenti può provenire dall'impiego di acqua clorata durante la trasformazione degli alimenti e la disinfezione dei macchinari a ciò destinati. I gruppi di alimenti maggiormente interessati sono la frutta e la verdura. In ciascun gruppo di alimenti sono le varietà surgelate quelle che spesso presentano i tenori massimi di clorato. Ciò dipende probabilmente dalla quantità di clorato contenuto nell’acqua utilizzata per la loro trasformazione. La fonte principale di clorato nella dieta rimane tuttavia l'acqua potabile, che si stima contribuire all’esposizione cronica al clorato per i neonati in misura che può raggiungere il 60%.
Un’esposizione a lungo termine al clorato contenuto negli alimenti – e nell’acqua potabile, in particolare – può essere motivo di preoccupazione per la salute dei bambini, in particolare di quelli con carenza lieve o moderata di iodio. Ma è improbabile che l'assunzione totale in una sola giornata, anche ai più elevati livelli stimati, possa superare il livello di sicurezza raccomandato per i consumatori di tutte le età. Sono queste le principali conclusioni del parere scientifico dell'EFSA sui rischi cronici e acuti per la salute pubblica derivanti dall’esposizione alimentare al clorato (compresa l'acqua potabile).