L’Efsa e l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) hanno pubblicato, il 15 aprile 2013, gli esiti della valutazione congiunta sulla presenza illecita di residui di fenilbutazone nella carne equina“, formulando una serie di raccomandazioni per ridurre ulteriormente il rischio di penetrazione del fenilbutazone nella filiera alimentare, con particolare attenzione alla tracciabilità. Le Agenzie ribadiscono l’esigenza di migliorare il monitoraggio e la comunicazione dei dati sulla presenza di residui di farmaci veterinari in animali vivi e prodotti alimentari di origine animale nell’intera UE.
Efsa e Ema hanno infine rilevato che, pur non potendo essere esclusa la genotossicità del fenilbutazone, cioè la potenziale capacità della sostanza di danneggiare il DNA umano, essa va ritenuta improbabile.
Fenilbutazone, le conclusioni di Efsa ed Ema
Fonte: Dario DongoData: 07/05/2013