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Moca: il punto su definizione, caratteristiche, normativa, sanzioni e pericolo migrazione

È bene fare molta attenzione a cosa si acquista, verificando che sia idoneo al contatto con alimenti, che vi siano le indicazioni minime previste e la destinazione d'uso, scegliendo il materiale o l'oggetto in funzione delle reali esigenze del tipo di alimento.

Azienda: BIOGEST
Fonte: rivista 'Alimenti&Bevande' n. 9/2018
Data: 05/12/2018


Definizione - Si definiscono Moca (materiali e oggetti a contatto con gli alimenti) tutti quei manufatti:

· che sono destinati ad essere messi a contatto con prodotti alimentari;
· che sono già a contatto con prodotti alimentari e sono destinati a questo fine;
· che si prevede possano essere messi a contatto con prodotti alimentari o possano trasferire i propri componenti ai prodotti alimentari nelle normali condizioni d'impiego.

Sono invece esclusi gli impianti fissi di approvvigionamento idrico e i materiali di ricopertura o di rivestimento degli alimenti (come, ad esempio, i materiali che rivestono le croste dei formaggi), le preparazioni di carni o frutta.
Solitamente si individuano tra questi oggetti quelli che più si avvicinano agli utilizzi quotidiani e che associamo agli alimenti, quindi pensiamo alle pellicole con le quali avvolgiamo gli alimenti, alle pentole, alle posate, ai piatti, ai bicchieri, alle teglie, ma anche ai contenitori in plastica che mettiamo nei frigoriferi, ai tappi di sughero, alla carta con cui vengono avvolti affettati o formaggi, ai biberon o ai succhiotti per neonati, ai porta condimenti, alle caraffe.

Caratteristiche - I Moca dovranno avere caratteristiche diverse in funzione delle peculiarità dell'alimento con cui andranno a contatto e delle diverse tecniche e tempistiche di conservazione previste. Alcuni di essi, ad esempio, necessitano di traspirabilità, altri di resistenza all'umidità, altri ancora devono resistere alla base acida o salina di alcuni alimenti ed altri ancora sono strutturati e progettati per sopportare shock termici. Da qui la necessità di garantire l'adeguatezza del materiale e dell'oggetto per l'utilizzo a cui è destinato.

Normativa - La disciplina di riferimento è il regolamento (CE) 1935/2004, che stabilisce i requisiti generali cui devono rispondere tutti i materiali ed oggetti in questione.
Esistono poi misure specifiche che contengono disposizioni dettagliate per i singoli materiali (materie plastiche, ceramiche vetro, carta eccetera) affinché le pratiche di produzione non trasferiscano agli alimenti componenti in quantità tale da:

· costituire un pericolo per la salute umana;
· comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari;
· comportare un deterioramento delle caratteristiche organolettiche.

Sotto la definizione di Moca rientrano molteplici e differenti prodotti che sono ampiamente regolamentati a livello nazionale ed europeo anche se, ad oggi, non esiste un unico corpus legislativo armonizzato.

Disciplina sanzionatoria - Il decreto legislativo 29/2017 stabilisce in Italia un regime sanzionatorio per le violazioni della normativa europea sui materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti.
Tra le principali violazioni per le quali è prevista la sanzione amministrativa pecuniaria si segnalano:

· produzione e commercializzazione di prodotti che costituiscono un pericolo per la salute umana;
· violazione dei limiti di migrazione previsti, deterioramento delle caratteristiche organolettiche, mancato rispetto delle buone pratiche di fabbricazione;
· violazione degli obblighi di comunicazione, di rintracciabilità o in materia di etichettatura.

Il decreto legislativo 29/2017 prevede anche l'obbligo di notifica all'autorità sanitaria competente di tutti gli stabilimenti che svolgono attività di importazione, produzione, trasformazione o distribuzione di Moca, ad eccezione degli stabilimenti in cui si svolge esclusivamente attività di distribuzione al consumatore finale.
Per dimostrare la conformità dei materiali ed oggetti destinati a venire in contatto con gli alimenti è buona norma farsi rilasciare dai produttori o dai rivenditori una dichiarazione scritta che attesti la conformità di tali materiali alle buone pratiche di fabbricazione nel rispetto del suddetto regolamento CE (dichiarazione di conformità).
Devono altresì essere rispettate le norme sull'etichettatura di tali prodotti (ad esempio, carta e pellicole devono riportare la dicitura "per alimenti"). Quanto sopra per prevenire casi di contaminazione del cibo che possono essere provocati da sostanze non conformi agli standard normativi.

Il pericolo migrazione - Il materiale destinato a venire a contatto con gli alimenti può trasferire componenti ai prodotti alimentari e in alcuni casi determinare una contaminazione dell'alimento con cui viene a contatto; per tale motivo esistono le liste positive, i limiti di cessione e le condizioni d'uso.
L'entità della migrazione dipende da una serie di fattori:

· natura e composizione del materiale (e delle sostanze);
· natura e composizione dell'alimento;
· superficie di contatto;
· tempo di contatto;
· temperatura di contatto.

Le valutazioni del rischio prendono in considerazione:

· la Tdi (dose giornaliera tollerabile). La massima quantità di sostanza che può essere assorbita da tutte le fonti non deve superare la Tdi;
· il livello di trasferimento dei componenti del materiale agli alimenti, determinato nelle peggiori condizioni prevedibili (di temperatura e pH) con i test di migrazione.

È bene fare molta attenzione a cosa si acquista, verificando che sia idoneo al contatto con alimenti, che vi siano le indicazioni minime previste e la destinazione d'uso, scegliendo il materiale o l'oggetto in funzione delle reali esigenze del tipo di alimento. Alcuni prodotti, seppure simili, sono stati progettati e destinati ad usi completamente diversi (ad esempio, il secchiello in plastica per l'industria alimentare). In questo caso, un contenitore plastico senza il simbolo bicchiere-forchetta e le diciture previste in etichetta non è idoneo ad essere messo a contatto con gli alimenti.
La disattenzione, inoltre, può creare alcuni problemi; ad esempio, l'utilizzo di una carta per contatto diretto, simile come grafica, ma con caratteristiche diverse a quella per l'imballo (che avvolge la confezione), se messa a contatto con l'alimento, soprattutto se umido (ad esempio, pesce o formaggio a pasta molle), cede l'inchiostro utilizzato per la grafica.



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