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Pesticidi: oltre l'analisi multiresiduale

Nel corso degli anni, Cadir Lab ha consigliato di integrarla con altri metodi per soddisfare al meglio le esigenze di autocontrollo del cliente e ridurre al minimo il rischio di commercializzare alimenti non conformi

Azienda: SATA - CADIR LAB
Fonte: rivista "Alimenti&Bevande" n. 6/2022
Data: 12/07/2022


I prodotti fitosanitari vengono utilizzati per proteggere le piante da malattie o parassiti e sono parte essenziale dei mezzi tecnici utilizzati in agricoltura; nel rispetto dei regolamenti e dei disciplinari, sono fondamentali in diverse filiere per garantire produzioni sane e di qualità.
In Europa, e in particolar modo in Italia, l'attenzione alla sicurezza alimentare riguardo ai contaminanti e, nello specifico, ai residui di pesticidi, è molto elevata. Nell'ultimo rapporto dell'Autorità europea per la Sicurezza alimentare, l'Italia emerge ai primi posti per numero di controlli di residui di fitosanitari, con ottimi risultati in termini di conformità degli alimenti.
I trend delle filiere vegetali vedono un consumatore sempre più attento, coinvolto e consapevole ai temi della qualità, della sicurezza alimentare e, non ultimi, della sostenibilità e dell'ambiente. In crescita è anche la ricerca di prodotti "free from" (ad esempio, "gluten free" e "nichel free"), di alternative vegetali ai prodotti di origine animale e di "super food" dalle spiccate caratteristiche nutrizionali. Un effetto di queste tendenze è l'utilizzo di materie prime, in alcuni casi, di origine extra europea, dove i controlli sono meno pressanti e le informazioni di difficile reperimento anche per gli attuali mutamenti geopolitici.

L'analisi multiresiduale

L'analisi chimica dei residui di pesticidi, denominata "multiresiduale", prevede l'estrazione di un elevato numero di analiti che, per caratteristiche chimico-fisiche simili, possano essere raccolti insieme e analizzati con strumenti a elevata sensibilità, come gli spettrometri di massa (LC-MS/MS e GC-MS/MS). La metodica standard attuale utilizzata dalla gran parte dei laboratori è il metodo europeo UNI EN ISO 15662:2018 ossia la procedura QuEChERS, che ha rivoluzionato e standardizzato l'approccio a questa tipologia di analisi.
Cadir Lab, tra i primi laboratori che nel 2007 adottò questo metodo, ha, anno dopo anno, arricchito e adattato l'elenco dei parametri ricercati, oltre che aumentato la sensibilità e il campo di applicazione ai prodotti più complessi, come quelle essiccati e le spezie.
Il contenuto delle analisi multiresiduali è fondamentale per incrementare significativamente le possibilità di riscontrare gli eventuali pesticidi.
Il laboratorio Cadir Lab si avvale dell'esperienza di Sata, società di consulenza agronomica, che contribuisce alla definizione delle griglie analitiche, che attualmente superano i seicento parametri, in accordo con le necessità di controllo delle filiere di destinazione dei prodotti.
Un limite tecnologico dell'approccio multiresiduale è che non tutti i pesticidi possono essere analizzati con le stesse metodiche; un caso tipico è l'analisi del glifosate che, come altri pesticidi ad elevata polarità, prevede l'adozione di un metodo diverso: il Quppe.
Un altro gruppo di pesticidi che richiede metodi dedicati è costituito dalle molecole che hanno caratteristiche di elevata volatilità come i fumiganti; utilizzati al bisogno nello stoccaggio di cereali o prodotti essiccati, talvolta lasciano residui sui prodotti alimentari. Agli onori della cronaca è salito l'ossido di etilene che, vietato in Europa, ma impiegabile in altri Paesi, è stato riscontrato prima su semi di sesamo e poi su molti altri prodotti trasformati. Cadir Lab ha analizzato diverse centinaia di campioni per ricercare ossido di etilene e cloroetanolo, riscontrando un'elevata percentuale di positività sui prodotti più diversi importati da Paesi extra UE.

L'integrazione con altri metodi di analisi

Nel corso degli anni, Cadir Lab ha consigliato di integrare l'analisi multiresiduale con altri metodi per soddisfare al meglio le esigenze di autocontrollo del cliente e ridurre al minimo il rischio di commercializzare alimenti non conformi. L'origine, la destinazione d'uso e di mercato, il processo produttivo, lo stoccaggio, la trasformazione e le certificazioni richieste impongono una valutazione attenta, che vada oltre il semplice monitoraggio dei residui di pesticidi rilevabili con un'analisi multiresiduale.
Il cambiamento climatico, insieme ad altri fattori di produzione e commercializzazione, sta facendo crescere il problema delle micotossine, metaboliti secondari di origine fungina, favoriti, nel loro sviluppo, da umidità e alte temperature. Insieme alle micotossine, sono normati come contaminanti nel regolamento (CE) 1881/2006 diversi metalli e le loro forme più tossiche, come l'arsenico inorganico, che può essere presente nel riso e nei suoi trasformati.
Cadir Lab propone, in determinate e specifiche filiere, l'analisi di altre tossine vegetali prodotte dalle piante come meccanismo di difesa, ma anch'esse tossiche per l'uomo; nello specifico, alcaloidi pirrolizidinici e tropanici dell'Ergot e dell'Alternaria.
Il laboratorio accreditato Cadir Lab offre da quasi trent'anni servizi analitici di qualità e tempestivi e si pone la sfida, all'interno del gruppo Sata, di favorire l'agroalimentare italiano e lo sviluppo delle filiere vegetali.



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