L'uso estensivo dei fungicidi azolici (azoli), in particolare alcune prassi agricole e orticole, possono far aumentare il rischio che i funghi Aspergillus sviluppino resistenza ai trattamenti antifungini essenziali. È questa l'importante novità che emerge da un rapporto curato dalle cinque agenzie europee per la salute e l'ambiente con il sostegno del Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea. Per affrontare questa crescente minaccia le Agenzie hanno lavorato assieme applicando un approccio del tipo One Health (una salute unica globale).
Per la prima volta, le cinque agenzie europee per la salute e l'ambiente - Efsa (Autorità europea per la Sicurezza alimentare), Ecdc (Centro europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie), Echa (Agenzia europea per le Sostanze chimiche), Aea (Agenzia europea per l'Ambiente) ed Ema (Agenzia europea per i Medicinali) - hanno analizzato congiuntamente, con il supporto del Ccr (Centro comune di Ricerca), come l'uso di sostanze azoliche fuori dalla medicina umana influisca sulla salute pubblica.
I farmaci azolici sono essenziali per trattare l'aspergillosi, una grave infezione causata dai funghi Aspergillus, che però stanno sviluppando una crescente resistenza ai trattamenti con azoli, rendendo gli interventi meno efficaci.
Le sostanze azoliche vengono largamente impiegate:
• nei prodotti fitosanitari per contenere le malattie fungine in agricoltura e orticoltura;
• come farmaci veterinari per il trattamento delle infezioni fungine negli animali;
• come biocidi nei preservanti del legno;
• come prodotti chimici industriali (ad esempio, intermedi e vernici) e nei cosmetici (ad esempio, come attivi antiforfora).
Il rapporto congiunto mette in luce come il loro uso estensivo al di fuori della medicina umana, in particolare in agricoltura, contribuisca al rischio che l'Aspergillus sviluppi resistenza agli azoli. L'esposizione ad ambienti in cui vengono utilizzati o sono presenti fungicidi azolici, come i rifiuti agricoli e orticoli e il legname fresco di taglio, potrebbe far aumentare il rischio di infezione da Aspergillus spp. resistente agli azoli.
Gli esperti delle cinque agenzie europee per la salute e l'ambiente hanno raccomandato le seguenti misure:
• aggiungere nuovi requisiti specifici ai processi di approvazione e autorizzazione dei fungicidi azolici;
• sostenere la ricerca e lo sviluppo di nuovi fungicidi con meccanismi d'azione innovativi che non causino resistenza ai farmaci antifungini utilizzati nei trattamenti per l'uomo;
• seguire le buone prassi agricole e orticole, stoccare correttamente i rifiuti organici, gestire efficacemente i rifiuti e utilizzare e smaltire in modo responsabile i prodotti trattati con azoli;
• attuare una gestione efficace degli scarti di legname trattato con biocidi a base di azoli;
• raccogliere più dati sull'uso degli antifungini e fungicidi a base di azoli;
• mettere ulteriormente a punto una guida tecnica specifica e metodologie di valutazione del rischio per supportare le decisioni normative circa l'approvazione delle sostanze azoliche e per mitigare il rischio di resistenza agli azoli nell'Aspergillus;
• condurre ulteriori ricerche per ridurre i margini d'incertezza esistenti.
Il rapporto avvalora un approccio del tipo One Health nell'affrontare minacce sanitarie complesse come la resistenza agli antifungini. Perseguendo una collaborazione a livello interdisciplinare, potremo rafforzare la sorveglianza, far progredire la ricerca e attuare misure efficaci per salvaguardare la salute pubblica, quella degli animali e l'ambiente.