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Tecniche di correzione del genoma delle piante, le linee guida esistenti sono adeguate

Fonte: Efsa
Data: 30/11/2020


Le tecniche che correggono in modo mirato il Dna delle piante (tecniche di "editing") non implicano maggiori rischi rispetto al miglioramento genetico tradizionale o alle tecniche che introducono un nuovo Dna nelle piante. È quanto si legge in un parere scientifico dell'Efsa, pubblicato il 24 novembre.

Le tecniche cui fa riferimento il parere sono le seguenti:

· la nucleasi sito-specifica di tipo 1 (SDN-1);
· la nucleasi sito-specifica di tipo 2 (SDN-2);
· la mutagenesi diretta da oligonucleotide (ODM).

Tali tecniche si differenziano dalla nucleasi di tipo 3 sito-specifica (SDN-3), valutata dall'Efsa nel 2012, in quanto modificano una sezione specifica del genoma senza introdurvi nuovo Dna.
Nel parere del 24 novembre, gli esperti dell'Efsa hanno concluso che le linee guida esistenti per la valutazione dei rischi da piante geneticamente modificate sono applicabili anche alla valutazione dei rischi connessi alle tre nuove tecniche, sebbene, non essendo introdotto nuovo Dna, potrebbe essere sufficiente una minor quantità di dati per valutare tali rischi.
Il contesto - Le tecniche che correggono in modo mirato il Dna possono essere utilizzate per produrre piante con caratteristiche desiderate quali la resistenza alle malattie, la tolleranza alla siccità o un miglior profilo nutrizionale. Tuttavia, esistono preoccupazioni di tipo sociale secondo cui la correzione del Dna potrebbe avere effetti nocivi sulla salute umana e sull'ambiente.
In base alle vigenti disposizioni della legislazione UE sugli Ogm, la sicurezza degli organismi il cui Dna sia stato corretto va sottoposta a valutazione prima che ne venga autorizzato l'impiego.
Vista la necessità di disporre di adeguate linee guida per la valutazione del rischio prima di esaminare l'ipotesi della diffusione di tali piante sul territorio dell'Unione, la Commissione europea ha chiesto all'Efsa di stimare se le sue linee guida per la valutazione del rischio da piante geneticamente modificate possano essere applicate anche alla valutazione del rischio da piante prodotte con le tecniche ODM, SDN-1 e SDN-2.
Questo parere scientifico servirà anche da base per lo studio sulle nuove tecniche genomiche in corso presso la Commissione.