In una relazione pubblicata il 17 gennaio scorso, l'Efsa ha reso note le modalità con cui attuerà la condivisione dei dati raccolti sulle abitudini di consumo alimentare, i residui di pesticidi, i contaminanti chimici e gli additivi in alimenti e bevande nonché i focolai di malattie di origine alimentare sulla resistenza agli antimicrobici.
Nello specifico, i dati verranno messi a disposizione su "Knowledge Junction", una piattaforma on line di libero accesso curata dell'Efsa e creata per migliorare trasparenza, riproducibilità e riutilizzabilità delle evidenze scientifiche nella valutazione dei rischi per la sicurezza di prodotti alimentari e mangimi.
I primi insiemi di dati verranno pubblicati nel corso del 2019.
Knowledge Junction è ospitata sulla piattaforma Zenodo, accessibile da chiunque disponga di un browser web.
Oltre a essere in linea con uno dei principali obiettivi strategici dell'Efsa - ampliare la base di evidenze e massimizzare l'accesso ai dati - la novità rientra nell'intento dell'UE di promuovere l'accesso del pubblico a dati e informazioni.
La politica "Open Data" è infatti un fattore chiave per agevolare la trasparenza, l'assunzione di responsabilità da parte dei singoli e l'assunzione di decisioni sulla base di evidenze scientifiche.
La relazione - che è stata redatta dagli specialisti dell'Efsa in materia di dati, in stretta consultazione con esperti e autorità degli Stati membri dell'UE - include, infine, una revisione delle misure che i singoli Paesi stanno portando avanti per fornire pubblico accesso ai dati detenuti a livello nazionale.