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Molino Sima e ISO 9001: il valore della qualità applicata

Intervista a Giuseppe Ciani, direttore dell'azienda produttrice di farine ottenute dal grano Kamut.

Azienda: CHECK FRUIT
Fonte: rivista 'Alimenti&Bevande'
Data: 02/01/2012


Molino Sima, tra i maggiori produttori mondiali di farine ottenute dal grano Kamut Khorasan, è una realtà produttiva appartenente alla lega delle cooperative di Ferrara.
I prodotti realizzati (ottenuti da grano tenero, grano duro, farro e kamut, per il quale l'azienda risulta primo fornitore per il mercato europeo dal 2006), consentono di servire una vasta gamma di categorie merceologiche e sono destinati a molteplici canali (panifici, pastifici, laboratori, gdo, distributori specializzati nella vendita di prodotti biologici).
L'ampiezza della gamma dei prodotti deriva anche dalle potenzialità di differenziazione nella fase di confezionamento, che prevede sia la realizzazione di grandi formati per l'industria, sia una maggiore personalizzazione delle confezioni, ad elevato contenuto innovativo, in grado di garantire maggiore salubrità per i prodotti e di soddisfare le esigenze specifiche, anche in termini di etichettatura, di importanti clienti della distribuzione specializzata e della Gdo.

In un'ottica di miglioramento e valorizzazione delle produzioni, Molino Sima possiede dall'inizio degli anni '90 la certificazione sulle produzioni biologiche, che rappresentano il 90% delle lavorazioni. L'azienda ha inoltre il Sistema di Gestione per la Qualità certificato.
"La certificazione di qualità ISO 9001/2000 - spiega Giuseppe Ciani, direttore generale del Molino Sima - è stata ottenuta nel 2002, mentre il passaggio alla nuova ISO 9001/2008 è stato fatto con l'ente di certificazione Check Fruit nell'anno 2010".
"La certificazione ISO 9001 è avvenuta, nella sua prima applicazione, in maniera dettata da esigenze di mercato, e la Politica della Qualità risultava assorbita in modo marginale - aggiunge Ciani - La certificazione adottata sembrava poco sfruttata rispetto alla sua potenzialità e non sono stati ottenuti impatti migliorativi sul sistema aziendale. L'esigenza di mettere a frutto le potenzialità del Sistema Qualità ha avviato una nuova "era" della qualità, volta ad acquisire una maggiore consapevolezza rispetto al senso della ISO 9001. Il passaggio ha condotto a modifiche radicali, esplicitatesi innanzitutto in un nuovo Manuale Qualità calzante rispetto agli obiettivi, alle peculiarità e alle trasformazioni aziendali, capace di integrare moduli e procedure, perfettamente sovrapponibile al Manuale di Autocontrollo e contenente gli elementi utili per il conseguimento di un monitoraggio accurato, effettivo ed efficace, di tutti i processi aziendali e dei relativi aspetti criticià". "Un'ulteriore rivoluzione - prosegue Ciani - è stata rappresentata dalla volontà di coinvolgere e responsabilizzare verso la gestione della qualità ogni segmento dell'organizzazione aziendale, al fine di far comprendere la rilevanza dell'azienda nel comparto delle produzioni biologiche e la necessità di affrontare le relazioni con un'impostazione di gestione. Indubbio è che l'iter intrapreso abbia portato ad un miglioramento complessivo in termini di controllo dei punti critici, gestione delle non conformità, analisi del rischio e approccio sistematico alle procedure per la tracciabilità, al fine di conseguire ottimi livelli di reattività in caso di problemi, e di eliminare anche le problematiche di sistematicità degli errori commessi. La crescita strutturale e commerciale dell'azienda ha sicuramente imposto trasformazioni nell'approccio alla gestione del sistema, per poter mantenere la posizione nel mercato. Il passaggio alla nuova ISO 9001 ha rappresentato un'importante occasione per conseguire una maggiore efficacia nell'applicazione del Sistema Qualità, che ha favorito per esempio l'interlocuzione con i clienti della gdo ed ha rappresentato un valore aggiunto per gli interlocutori istituzionali, quali ministero e Nas".
In questo iter ha assunto rilevanza anche il ruolo dell'organismo di certificazione. "La scelta è ricaduta su Check Fruit - afferma Ciani - non solo per ragioni di prossimità territoriale e per via della conoscenza pregressa (alcuni clienti del molino erano già certificati con Check Fruit), ma soprattutto perchè l'ente ha manifestato competenza, conoscenza del settore e un approccio "pratico" alle procedure e all'impostazione del Sistema Qualità. Il rapporto con l'ente è stato molto positivo anche perchè l'organismo di certificazione si è dimostrato un partner in grado di stimolare la capacità di cogliere spunti di miglioramento e di crescita".
"La certificazione ISO 9001 - conclude Ciani - rappresenta uno stimolo all'impegno e al miglioramento continuo, che si sposano perfettamente con la nostra politica aziendale, che è orientata al miglioramento delle performance e l'apprezzamento sul mercato".