In occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare, che dal 2019 si celebra ogni 7 giugno, ieri alla Camera dei Deputati è stato presentato l'evento "La sicurezza alimentare è scienza", promosso e organizzato dal Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N., con lo scopo di aumentare la consapevolezza e l'importanza che la "food safety" riveste per i cittadini.
Nel corso dell'incontro, sono stati illustrati i risultati della ricerca commissionata all'Istituto Piepoli per interrogare gli italiani su quale fosse il loro grado di fiducia nella scienza, nel progresso tecnologico e nell'industria alimentare e quali i rischi percepiti per il raggiungimento della sicurezza alimentare.
Il 60% degli intervistati ha fiducia nel progresso scientifico e tecnologico e la fetta più ampia appartiene ai giovani fra i 18 e i 34 anni, che rappresentano il 75% del dato complessivo aggregato.
Il 78% degli intervistati, inoltre, dichiara di conoscere una o più applicazioni in materia. Il 25% la identifica con l'etichettatura alimentare intelligente, il 21% con la conservazione degli alimenti, mentre un 20% con l'agricoltura di precisione e con l'intelligenza artificiale. La scienza poi è percepita come un vantaggio. Per il 35%, infatti, grazie all'innovazione c'è una maggiore conservazione degli alimenti, per il 32% aumenta la produttività e per il 28% si riduce lo spreco alimentare. Senza l'uso di tecnologie applicate al settore alimentare, invece, per il 31% degli intervistati i rischi maggiori potrebbero riguardare la perdita dell'autenticità di alcuni prodotti, per il 25% verrebbero compromessi i livelli occupazionali, mentre per il 27% potrebbe aumentare l'uso degli Ogm.
Per gli intervistati è ampio il ventaglio dei rischi alimentari percepiti, che spazia tra tutte e tre le aree di rischi alimentari (biologico, chimico e fisico), che comprendono antibiotici o ormoni, ma anche preoccupazioni legate al cibo conservato in maniera non corretta o scaduto e alla presenza di Ogm (20%). Più bassi i dati riferiti alla presenza di corpi estranei (micro-plastiche), pari al 18%, al cibo proveniente da Paesi non controllati (17%), mentre per il 16% i rischi sono legati alla presenza di virus o batteri.
Per il 59% degli intervistati, infine, la televisione è il mezzo di informazione più affidabile e credibile quando si parla di temi legati alla food safety, seguito da Internet per il 19%. Giornali, stampa, social media e influencer, invece, sono i meno affidabili e sono giudicati rispettivamente al 14%, al 6% e all'1%. Anche per quanto riguarda la divulgazione, la Tv risulta il media più diffuso per il 62%, seguito da Internet con il 38% e dalla stampa con il 23%.
Sicurezza alimentare, il 60% degli italiani ha fiducia nella scienza e nel progresso tecnologico
Fonte: Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N.Data: 07/06/2024