Grazie al nuovo portale ambiti-bivalvi-veneto.izsvenezie.it, realizzato dall'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, è possibile avere un costante aggiornamento sullo stato sanitario degli ambiti di monitoraggio dei molluschi bivalvi in Veneto e consultare i provvedimenti di restrizione alla pesca/raccolta in atto a seguito del riscontro, nel corso del monitoraggio effettuato dall'autorità competente, di un'eventuale non conformità del prodotto rispetto ai requisiti sanitari stabiliti dalla normativa vigente.
Nel portale sono presenti, inoltre, un archivio dei provvedimenti adottati in passato dalle autorità competenti e ulteriori informazioni di approfondimento sui molluschi bivalvi allevati e pescati in Veneto, così come sul sistema di controllo e commercializzazione degli stessi.
Il portale è stato realizzato all'interno del progetto "Applicazione di programmi di prerequisiti sanitari nella filiera molluschicola: coinvolgimento del comparto produttivo nella messa a punto di un sistema informativo per la visualizzazione dello stato sanitario delle zone di produzione dei molluschi bivalvi nella Regione Veneto".
Con una produzione che sfiora le 150.000 tonnellate, l'Italia è il terzo produttore nell'Unione europea di molluschi bivalvi: cozze, vongole, ostriche, fasolari, cannolicchi e molte alte specie ancora. Nel territorio della Regione del Veneto è concentrato il 40% della produzione nazionale, dislocata sia in ambito lagunare sia in mare, con un fatturato pari a circa 100 milioni di euro e circa 4.000 addetti impiegati nel settore.
I molluschi bivalvi vivi destinati al consumo umano possono essere raccolti esclusivamente da aree definite, geograficamente delimitate e classificate dall'autorità competente sanitaria, secondo quanto previsto dal regolamento (UE) 2019/627. Nella Regione Veneto tali aree sono denominate ambiti di monitoraggio per la produzione dei molluschi bivalvi (zone di produzione e/o stabulazione).