La Commissione Envi del Parlamento Europeo ha presentato una proposta di relazione sulla riforma dei controlli ufficiali. Si tratta della revisione dei regolamenti comunitari relativi ai controlli sui alimenti e mangimi, salute e benessere degli animali.
Il relatore è l'italiano Mario Pirillo.
Considerato che non vi é stata prima della preparazione del rapporto la possibilità di avere uno scambio di opinioni, il relatore ha ritenuto di concentrarsi per il momento solo sugli aspetti principali riservandosi di intervenire ed integrare successivamente il testo proposto. Per la presentazione di emendamenti il termine è il 12 dicembre.
Carenze nell'attuale legislazione
Il mercato globale moderno e, in particolare, la sempre più lunga e complessa catena agroalimentare espone l'Unione europea a nuovi rischi e richiede costantemente un miglioramento dei controlli lungo la filiera agroalimentare. Tra le carenze riscontrate nella normativa attuale e che richiedono ulteriori miglioramenti, vi rientra in particolare:
- l'esigenza di semplificare il quadro giuridico generale, che soffre della frammentazione, delle sovrapposizioni, che comportano divergenze di interpretazione e di applicazione a livello nazionale;
- l'esigenza di un uso più coerente del principio dei "controlli proporzionati ai rischi";
- l'esigenza di risolvere le attuali incertezze circa la sostenibilità a lungo termine dei controlli ufficiali garantendo un adeguato e coerente finanziamento degli stessi;
- l'esigenza di garantire un approccio coerente tra tutti i settori. Inoltre, per le tariffe occorre che sia reso trasparente e pubblico il loro metodo di calcolo;
- l'esigenza di un uso più sistematico e coerente degli strumenti di cooperazione amministrativa e dei sistemi informatici di gestione dell'informazione.
Il veterinario
Gli emendamenti proposti dal relatore vanno nella direzione di chiarire che si tratta di controlli ufficiali in genere e non di specifici controlli. Per rafforzare la sicurezza dei controlli nel settore della carne si ritiene che la presenza del veterinario debba essere sempre assicurata, soprattutto quando si tratta di selvaggina, e di animali allevati all'aria aperta dove é più alto il rischio di contagio con animali selvatici. Nell'esercizio della sua attività il veterinario può farsi assistere da personale ausiliario ma la responsabilità dei controlli rimane in capo al veterinario.
Frequenza minima dei controlli
L'armonizzazione nella frequenza dei controlli darà garanzie di sicurezza ai consumatori, per questo motivo il relatore propone una frequenza minima basata sul rischio stabilita in modo differenziato per ciascun prodotto, processo o attività in modo da evitare che esistano tra uno Stato e l'altro delle forti differenze come quelle riscontrate nel settore caseario, dove in alcuni Stati i controlli sono decennali mentre in altri assistiamo ad una frequenza annuale. Questo non solo crea delle ripercussioni sul prezzo finale ma può avere conseguenze sulla sicurezza del prodotto immesso sul mercato. È necessario, quindi, creare un clima di fiducia per i consumatori attraverso un sistema omogeneo dei controlli con frequenza uguale in ogni Stato dell'UE.
Frodi alimentari
Il complesso corpus legislativo non ha comunque messo al riparo i consumatori europei da possibili frodi alimentari come dimostra il recente scandalo della carne equina. Al fine quindi di limitare il più possibile il verificarsi di nuovi casi il relatore propone la creazione di centri europei di riferimento che avranno il compito specifico di sviluppare e validare metodi da utilizzare nel caso di violazioni intenzionali delle norme di cui all'articolo 1 paragrafo 2 della proposta di regolamento.
Esenzioni delle microimprese e tariffe
Pur accogliendo favorevolmente e condividendo il principio di esentare le micro imprese dal pagamento delle tariffe obbligatorie, il relatore ritiene che i criteri individuati siano troppo ampi e porterebbero all'esclusione dal pagamento mediamente tra l'80 e il 90% delle imprese che operano nella filiera agro alimentare. Le conseguenze di questa disposizione potrebbero portare ad una riduzione dei controlli e/o un aumento delle tariffe per le imprese che superano i 2 milioni di euro di fatturato di bilancio. Per questo motivo il relatore propone di abbassare la soglia a 200.000 euro che al momento é solo indicativa e merita un approfondimento che il relatore si riserva di elaborare al fine di individuare una soglia di esclusione che possa salvaguardare quelle micro imprese che realmente, per la loro capacità
produttiva, non sono in grado di sopportare i costi dei controlli. Dal calcolo delle tariffe vanno esclusi, a parere del relatore, i costi per la formazione del personale addetto ai controlli in quanto questo deve essere interamente a carico dell'autorità competente a garanzia della qualità del servizio offerto. Inoltre, le tariffe riscosse dall'autorità competente devono coprire pienamente i costi dei controlli.
Controlli ufficiali: proposta della Commissione Envi
Fonte: @nmvi OggiData: 29/11/2013