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Semi Ogm, esperti e opposti a confronto

Intervista a Silvano dalla Libera, vicepresidente di Futuragra, e Stefano Masini, responsabile Ambiente di Coldiretti.

Autori: Marco Michelli
Fonte: rivista 'Alimenti&Bevande' n. 10/2010
Data: 13/10/2010


Riepilogare la vicenda non è semplice: l'Unione europea ha pubblicato una lista di sementi geneticamente modificate idonee ad essere coltivate negli Stati europei.
Un anno fa circa Futuragra ha chiesto l'autorizzazione per coltivare Ogm in Italia. Il ministro allora in carica, Luca Zaia, aveva risposto di non poter dar seguito alla richiesta perchè mancavano le linee guida sulla coesistenza tra coltivazioni Ogm e coltivazioni non Ogm. L'associazione di agricoltori friulani ricorse al Consiglio di Stato, sostenendo di aver diritto ad una risposta. Successivamente, un decreto interministeriale (Agricoltura, Ambiente e Salute) negò l'autorizzazione a seminare Ogm sul territorio nazionale. A questo punto uno degli agricoltori ha seminato lo stesso un campo ad Ogm a Fanna, in provincia di Pordenone, creando una polemica che dura ancora oggi.
In attesa che si conoscano le decisioni in merito, sia del Tribunale di Pordenone che degli altri organi statali coinvolti, approfondiamo la tematica proponendovi un'intervista "doppia" per conoscere il punto di vista di due esperti che la pensano in modo opposto sul tema degli Ogm: da una parte (a favore) Silvano Dalla Libera, fondatore e vicepresidente di Futuragra, dall'altra (contro) Stefano Masini, responsabile dell'Area Ambiente e Territorio di Coldiretti.



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