Nel settore alimentare, un piano di autocontrollo aziendale prevede una profonda conoscenza del processo produttivo per l'individuazione, in ogni fase, dei punti critici di controllo. Ma, ancor prima dello sviluppo del piano, è richiesto agli stabilimenti lo sviluppo, la documentazione e l'implementazione di procedure che controllino i fattori che, pur non essendo legati al processo produttivo, aiutino nella sua definizione: "i pre-requisiti".
Tra i pre-requisiti fondamentali troviamo:
- GMP ( Good Manufacturing Practice)
- GHP (Good Hygienic Practice)
- SOP (Standard Operating Procedure)
- SPS (Sanitation Performance Standards)
- SSOP (Sanitation Standard Operating Procedure)
Sorvolando sul significato delle diverse sigle, soffermiamo l'attenzione sulle SPS (esecuzione degli standard di sanificazione) ovvero quelle pratiche necessarie per il mantenimento di condizioni igieniche adeguate. Tra le fasi della standardizzazione dei processi di sanificazione un minimo accenno, di solito, viene fatto per le pratiche di pest control, licenziando questo argomento con la formula: "per le operazioni di disinfestazione, derattizzazione e disinfezione ci si avvale dell'operato di una ditta esterna, di cui si allega il contratto".
Ne risulta una sommaria descrizione di un'attività la cui conoscenza, sia dell'argomento che delle tecniche, è marginale, mentre dovrebbe essere studiata e rivalutata in quanto di fondamentale importanza per lìigiene e la salubrità del prodotto finale. Si pensi, ad esempio, alle esuvie e/o spoglie di artropodi che, entrati in azienda per un carente programma di controllo, possono, inavvertitamente, essere frammentate ed entrare nel ciclo di lavorazione.
L'importanza del pest control, aldilà delle credenze e/o delle convinzioni personali, risulta fondamentale nella corretta gestione igienica di una industria agroalimentare ed andrebbe, come pre-requisito, studiata ed inserita nel piano di autocontrollo con un proprio capitolo dedicato: una sorta di "piano nel piano".
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