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Rasff 2014, pubblicato il nuovo rapporto annuale

Fonte: Sicurezza alimentare e produttiva
Data: 06/07/2015


“Dopo 35 anni di attività, il Sistema di Allerta Rapida RASFF intende focalizzarsi più che mai su quei casi che davvero hanno una rilevanza per la salute pubblica e per I consumatori.” Con questo preambolo del Commissario Europeo alla Salute, è stato pubblicato il nuovo rapporto RASFF 2014. La Commissione Europea si attende inoltre una nuova spinta dal REFIT, ovvero dalla valutazione di efficienza che si sta portando avanti sulla legislazione alimentare UE. E al contempo, si vantano i miglioramenti apportati a partire da dopo la crisi del 2011 (Escherichia Coli in Germania), con un accresciuto livello di coordinamento tra le autorità europee e maggiore rapidità nelle comunicazioni in tutta Europa. Grazie al RASFF, e al richiamo di prodotti alimentari che presentino rischi per la salute umana, l’Unione europea è riuscita negli anni ad evitare tutta una serie di situazioni pericolose. Creato nel 1979, dal 2014 il Sistema RASFF presenta una nuova interfaccia semplificata ai consumatori, che fornisce dati sui richiami e allerte in tutti i paesi UE. Ricordiamo che il RASFF viene inoltre considerato un pilastro a partire dal regolamento 178, e di conseguenza armonizzato- pur essendo pre-esistente.

Le novità

Nel 2014, per 3157 notifiche trasmesse attraverso il RASFF, 751 sono state classificate come allarme (Allerte), 410 come informazioni di follow-up (info tecniche dipendenti dall’allarme originale ma non un nuovo allarme), 623 come informazioni per l'attenzione (alimenti che ancora non avevano raggiunto i consumatori) e 1373 come notifica di respingimento alla frontiera. Queste notifiche originali hanno dato luogo a 5910 notifiche di follow-up, che rappresenta una media di circa 1,9 follow-up per notifica originale. Per le notifiche di allarme questo aumenti medi per un impressionante 4,4 follow-up per notifica. Rispetto al 2013, alcune importanti differenze sono evidenti.

I risultati

Le notifiche di allarme sono aumentate di oltre il 25%, mentre gli altri tipi di notifica sono stati significativamente meno. Le cifre complessive presentano unsignificativo 1,1% di diminuzione delle notifiche originali rispetto al 2013 ma un aumento del 14,6% delle notifiche di follow-up, determinando un aumento complessivo del 8,7%. Le conclusioni della Commissione? Il RASFF è maggiormente focalizzato sul suo compito di prevenire i rischi dei consumatori, aumentando l’efficienza e il coordinamento tra Stati membri, evidente in base alle aumentate comunicazioni di follow up.

L’Italia

Se l’Italia è il paese che più di altri ha fornito dati alla Commissione, tramite proprio segnalazioni, circa gli eccessivilivelli di mercurio in pesci di grossa taglia (divenuto un vero e proprio caso di studio nel rapporto 2014), per lo più di provenienza spagnola (69 casi). Le autorità italiane hanno suggerito di verificare se tali livelli siano o meno in risposta alle zone di cattura FAO da cui proviene il pescato spagnolo e portoghese.
Inoltre l’Italia ha notificato la presenza di listeria in salmone affumicato (16 notifiche) dallo stesso produttore polacco, mentre sono stati segnalati 10 formaggi con listeria di provenienza italiana.
Le autorità italiane inoltre hanno raggiunto la piattaforma dell’IRASFF, insieme alla Germania (sono i primi due paesi UE per numero di segnalazioni effettuate, i due paesi “sentinella” d’Europa)- e ora l’IRASFF contempla tutti i paesi UE. Italia e Germania hanno adattato a livello regionale il sistema RASFF; con le utorità del territorio che possono conferire direttamente i dati in isolamento tra di loro e con una regia del National Control Point (NCP), mentre la prassi è che tutte le persone e tutti gli uffici entro il sistema possono lavorare e visualizzare le notifiche effettuate in qualsiasi altra parte del sistema.
Il rapporto inoltre include per la prima volta una valutazione delle frodi e adulterazioni nel sistema di allerta: un solo caso classificato come allarme, con pericolo cncreto- ma ben 92 segnalazioni. L'analisi sulle frodi avviene entro il Food Fraud Network (FFN), e sembra chiarire intanto un aspetto non sempre ovvio nelle giurispruendenze nazionali: ovvero, se le frodi in quanto tali impongano in quanto tali un richiamo del prodotto.