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Origine della carne, vai con #meatorigin

Fonte: Sicurezza alimentare e produttiva
Data: 05/09/2014


I consumatori di BEUC sono in prima linea: con video virali, hastag e petizioni dirette alla Commissione europea, al fine di avere una più stringente modalità di indicazione della carne.
Nello specifico, la richiesta riguarda un tema al momento “scomparso” dall’agenda delle istituzioni UE: l’obbligatorietà o meno di indicare l’origine della carne trasformata.

Carne come ingrediente: i passaggi

Se certamente la proposta di indicare il dettaglio dell’origine della carne usata come ingrediente è contenuta entro il regolamento UE 1169/2011 (all’ormai famoso articolo 26, par. 6), si lasciava alla Commissione europea la possibilità di adottare atti delegati “tecnici” in tal senso. Tema, in realtà, tutt’altro che tecnico: soprattutto dopo lo scandalo pan-europeo del’Horsegate, con pressioni da più parti per utilizzare l’origine della carne come “segnalatore” di filiere (un deterrente alle frodi, stante la maggiore quantità di info richieste).
Dopo una relazione tecnica, che aveva provato a quantificare i fabbisogni ed i costi di un sistema di designazione dell’origine sulle carni trasformate, la Commissione aveva però optato per una semplice comunicazione, segnalando l’impasse esistente sul tema e la difficoltà di andare oltre e trovare un accordo tra gli Stati membri. Il commissario alla Salute, Tonio Borg, ha quantificato in un 10-15% massimo l’aumento di costo in caso di compliance con l’obbligo eventuale.
Nella prima relazione tecnica, la Comunicazione concludeva la propria analisi sottolineando che “tutti i possibili scenari presentino vantaggi e svantaggi che debbano essere ampiamente discussi con il Consiglio e il Parlamento europeo. Sulla base di tali discussioni, la Commissione valuterà quali eventuali ulteriori iniziative sia appropriato intraprendere. Esse possono comprendere, se del caso, la presentazione di una proposta legislativa per disciplinare l'etichettatura d'origine delle carni usate come ingrediente nei prodotti alimentari.
In ogni caso, ci si trova ora in una situazione di imbarazzo anche politico: la proposta della Commissione, a norma del regolamento UE 1169/2011, doveva arrivare entro dicembre 2013. Ma a tutt’oggi, non si sa ancora nulla, nemmeno in chiave di prospettiva e tempi attesi. E il Parlamento europeo ha tuonato – sia a livello di singoli che in azioni collettive – a favore dell’obbligo in tal senso. Ora i consumatori sembrano intenzionati a dar supporto per la causa.

Social media e non solo

In particolare, i consumatori della BEUC stanno promuovendo campagne sui social media per fare pressione sulla futura Commissione europea, al fine di “tenere a cuore” il tema. In particolare, le associazioni di Belgio, Italia, Spagna, Germania, Portogallo e Danimarca sono attive sulla partita.
Tra gli altri strumenti:

- un video –cartone animato http://www.whereismymeatfrom.eu/
- un hashtag #meatorigin, con il quale il popolo di Twitter potrà postare foto delle etichette con origine (per ora volontaria) sulla carne trasformata;
- un sito www.beuc.eu/can-we-trust-our-meat