La figura del tecnologo alimentare nasce grazie alla legge del 18 gennaio 1994, n. 59.
Da allora, il contributo dato dai laureati alle industrie agroalimentari è diventato patrimonio comune, consentendo a questa professione di prendere parte attiva, oltre che nella produzione alimentare, nel proporre nuovi modelli di sviluppo delle filiere agroalimentari.
I tecnologi alimentari appartengono alle professioni regolamentate, quelle il cui accesso è subordinato al possesso di qualifiche specifiche, avendo l'uso del titolo "tecnologo alimentare" protetto. Sicuramente è una professione centrale del sistema alimentare, a cui afferiscono competenze diverse, tra cui quelle specifiche legate al cibo e alla sua confezione, al processo produttivo e alla gestione della filiera alimentare; queste competenze generano un elevato valore sociale, toccando spazi vitali per i cittadini come la sicurezza e la salubrità dei prodotti alimentari, come pure aspetti legati alla sostenibilità nelle sue componenti ambientali, etico morali ed economiche.
La professione, infatti, è garante di bisogni fortemente riconosciuti dai consumatori, che influenzano in modo decisivo le scelte di acquisto e di consumo: qualità, sicurezza, lotta allo spreco hanno nel tecnologo alimentare l'interprete di eccellenza, che consente di ottenere questi requisiti, non a posteriori, come esito di controlli o, come risposta a crisi alimentari, ma grazie alla competente conduzione di processi che realizzano alimenti con caratteristiche intrinseche di salubrità e funzionali alle esigenze del consumatore.
Come pure le imprese alimentari necessitano del tecnologo alimentare nel ruolo di responsabile della conduzione dei processi produttivi, per esprimere nel concreto la volontà di potersi proporre in prima linea come produttori di alimenti, in grado di rendere reali le aspettative stimolate dai consumatori: cibo sano, accessibile, di qualità, fatto senza sfruttamento, a prezzi raggiungibili.
Investimenti per la tecnologia alimentare e per i tecnologi alimentari mirano a concepire benefici sociali e ambientali per la collettività, attraverso attività che generino anche profitto, considerando il capitale finanziario un semplice strumento, mentre l'obiettivo è l'impatto sociale positivo. Questi investimenti si applicano, quindi, sia a Paesi sviluppati che a Paesi emergenti, potendo realizzare investimenti non meramente speculativi, ma appunto ad elevato impatto sociale, durevoli, misurabili concretamente, facendo risparmiare soldi pubblici.
I cosiddetti Sib (Social Impact Bond) potrebbero essere finalizzati alla realizzazione di investimenti per la tecnologia alimentare e per i tecnologi alimentari. L'obiettivo di fondi a impatto sociale è ampio, con investimenti in progetti di microcredito, sostegno all'imprenditoria femminile, finanziamento di impianti alimentari in Paesi in via di sviluppo, difesa della biodiversità e del patrimonio alimentare e culturale, produzione di alimenti sostenibili.
In pratica, i temi su cui i principi di questi strumenti finanziari si fondano sono due:
· temi a impatto sociale: l'accesso ai finanziamenti, la crescita dell'occupazione, il miglioramento della salute, l'istruzione, la formazione e la crescita del reddito;
· temi a impatto ambientale: energie rinnovabili, efficienza energetica, nuove tecnologie per alimenti sani che abbattano la perdita e lo spreco alimentare.
Naturalmente ne beneficerebbero il mondo accademico che forma tecnologi alimentari, le aziende dei vari settori e comparti dell'alimentare, i consumatori nella visione di coproduttori, il mercato, la governance del sistema alimentare, la società civile con le sue connessioni ambientali e sociali.
Per essere informati sulle iniziative dell'ordine, puoi visitare il sito www.tecnologialimentari.it, le pagine su Facebook e Linkedin. E se ancora non sei pienamente soddisfatto, comunica con noi chiedendo informazioni a info@tecnologialimentari.it
Carla Brienza
Presidente del Consiglio
dell'Ordine Nazionale
dei Tecnologi Alimentari
Giuseppe Paltani
Consiglio
dell'Ordine Nazionale
dei Tecnologi Alimentari
PI.GA Service S.a.s di Pironi Serena & C.
Nata da Serena Pironi, tecnologo alimentare, PI.GA. Service si propone come una rete integrata di competenze in grado di coprire le esigenze della tua attività in modo multidisciplinare. Attraverso il Metodo ACPST (Ascolto, Comunicazione, Progettazione, Soluzioni, Team), è in grado di creare, gestire e mantenere un efficace sistema di gestione e d'organizzazione aziendale. Di cosa ci occupiamo? Di qualità, di ricerca e sviluppo di prodotti e di processi, di marketing operativo e strategico, di audit interni e di seconda parte, di gestione della produzione, d'implementazione delle norme cogenti (come l'etichettatura e le dichiarazioni di conformità alimentare dei materiali a contatto) e degli standard volontari (come BRC, IFS, FSCC 22000, biologico, HALAL). In altre parole, di risolvere in modo efficace ed efficiente i problemi e di facilitare la comunicazione interna ed esterna. A chi ci rivolgiamo? Alle aziende di trasformazione, di somministrazione e di commercializzazione di prodotti alimentari e di materiali ed oggetti a contatto con gli alimenti (MOCA). Siamo esterni, ma sosteniamo dall'interno la tua azienda per crescere insieme.
PI.GA. Service S.a.s. di Pironi Serena & C.
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