"Una normativa unilaterale, discriminatoria e sproporzionata". Questo il commento di Micaela Pallini, presidente di Federvini, alla notizia del via libera alla normativa irlandese che prevede l'applicazione di messaggi ritenuti demonizzanti sul rapporto tra alcol e salute su tutte le bevande alcoliche vendute nel Paese. È scaduto a fine dicembre il periodo di sospensione imposto dall'Unione europea, durante il quale oltre dieci Paesi, tra cui Italia, Francia e Spagna, avevano inviato ampie critiche alla normativa irlandese. In assenza di un'azione della Commissione europea, però, l'Irlanda ha ricevuto un sostanziale via libera alla normativa che prevede accostamenti delle bevande alcoliche a rischi di tumori e malattie al fegato. "Un sistema unilaterale che spacca il mercato unico europeo, una modalità discriminatoria perché non distingue tra abuso e consumo e criminalizza prodotti della nostra civiltà mediterranea senza apportare misurabili ed effettivi benefici nella lotta contro il consumo irresponsabile", continua Pallini.
"Chiediamo - conclude - che il Governo italiano si attivi quanto prima per studiare ogni azione possibile, nessuna esclusa, per osteggiare una norma che contrasta con il buon senso e la realtà. Forse è giunta l'ora che il tema venga trattato a livello politico in ambito UE, non da soli, ma con i partner europei che hanno già manifestato gravi perplessità su questo tipo di normativa. È necessaria una presa di posizione di fronte al mutismo della Commissione europea".
Vino e obbligo irlandese di ‘health warnings', preoccupazione da Federvini
Fonte: FederviniData: 21/01/2023