Lunedì scorso, il Consiglio dell'Unione europea ha adottato una decisione che autorizza l'adesione dell'UE all'Atto di Ginevra e un regolamento che stabilisce le norme che regolano l'esercizio dei diritti e l'adempimento degli obblighi, da parte dell'Unione, derivanti da tale atto.
Quest'ultimo è un trattato, amministrato dall'Organizzazione mondiale della Proprietà intellettuale, che amplia l'ambito di applicazione dell'accordo di Lisbona per la protezione delle denominazioni di origine e la loro registrazione internazionale, estendendolo dalle denominazioni di origine alle indicazioni geografiche. Consente, inoltre, alle organizzazioni internazionali, come l'UE, di diventare parti contraenti.
Ciascuna parte contraente dell'atto di Ginevra ha l'obbligo di proteggere, nel suo territorio, le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dei prodotti originari di altre parti contraenti.
Dopo l'adesione dell'UE all'Atto di Ginevra, sarà compito della Commissione UE presentare all'Organizzazione mondiale della Proprietà intellettuale le domande per la registrazione internazionale delle indicazioni geografiche relative a prodotti originari dell'UE. Spetterà sempre alla Commissione richiedere la cancellazione di tali registrazioni. Sarà inoltre compito della Commissione valutare se sono soddisfatte le condizioni per concedere la protezione in tutto il territorio dell'UE a un'indicazione geografica che è stata registrata a livello internazionale a titolo dell'atto di Ginevra ed è originaria di un Paese terzo.
Il regolamento stabilisce, invece, le norme che regolano eventuali conflitti tra un'indicazione geografica registrata a livello internazionale e un marchio commerciale, oltre a contenere disposizioni su questioni finanziarie e un obbligo di monitoraggio per la Commissione.