È necessaria una maggiore cooperazione internazionale per evitare che alimenti non sicuri causino problemi di salute e ostacolino i progressi verso uno sviluppo sostenibile. È quanto si è affermato nella sessione di apertura, ad Addis Abeba, in Etiopia, della prima Conferenza internazionale sulla sicurezza alimentare, organizzata da Unione africana (UA), Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (Fao), Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e Organizzazione mondiale del Commercio (Omc).
All'incontro, che si concluderà oggi, partecipano i ministri dell'Agricoltura, della Salute e del Commercio di circa 130 Paesi, esperti scientifici, agenzie partner e rappresentanti di organizzazioni di consumatori, produttori alimentari, organizzazioni della società civile e del settore privato.
Scopo della conferenza è identificare azioni chiave per garantire la disponibilità e l'accesso a cibo sicuro adesso e in futuro.
Uno dei temi centrali affrontati nel corso dell'incontro è che i sistemi di sicurezza alimentare devono tenere il passo con il modo in cui il cibo viene prodotto e consumato. Ciò richiede investimenti sostenuti e approcci multisettoriali coordinati per quanto riguarda la legislazione, adeguate capacità di laboratorio, un'opportuna sorveglianza delle malattie e adatti programmi di monitoraggio alimentare, che devono essere supportati da tecnologie dell'informazione, informazioni condivise, formazione e istruzione.
Un secondo evento, il Forum internazionale sulla sicurezza degli alimenti e sul commercio, si terrà a Ginevra i prossimi 23 e 24 aprile. Ospitato dall'Organizzazione mondiale del Commercio, metterà al centro della discussione le interconnessioni tra sicurezza degli alimenti e commercio.